Tra le manifestazioni che animano e costituiscono le celebrazioni dei “Riti della Settimana Santa”, certamente un posto di assoluto rilievo è occupato dai due appuntamenti riservati al Grande Concerto del Mercoledì Santo ed alla Audizione del pomeriggio del Venerdì Santo, in cui seppur con repertori differenti, vengono proposte le Musiche Sacre dell’Arciconfraternita.
Da quando, diversi anni fa, l’allora Priore Filippo De Rosa, grande appassionato ed intenditore di musica, ha vinto la sfida di creare dal nulla la Corale S. Filippo Neri, composta da sole Consorelle e Confratelli e accompagnata dall'Orchestra dell'Arciconfraternita, ad oggi, i passi compiuti e gli ostacoli superati sono stati tanti.
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Da quando, diversi anni fa, l’allora Priore Filippo De Rosa, grande appassionato ed intenditore di musica, ha vinto la sfida di creare dal nulla la Corale S. Filippo Neri, composta da sole Consorelle e Confratelli e accompagnata dall'Orchestra dell'Arciconfraternita, ad oggi, i passi compiuti e gli ostacoli superati sono stati tanti.
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La storia, anche in questo caso, aveva radici profonde ed ancora vivide nella memoria dei tanti che ricordavano le “posate” durante la Processione, soste, cioè, che il corteo effettuava dinanzi ad un coro di voci bianche ed all’orchestra che, in determinati punti del percorso, eseguivano i brani sacri.
Mossi dalla ferma volontà di recuperare e valorizzare una tra le più interessanti espressioni artistiche che la storia del Sodalizio ci aveva affidato, nel 1981 sotto la guida del Maestro Luigi Fontana, baritono solista interprete delle musiche del Venerdì Santo, si costituì la Corale S.Filippo Neri, formata da confratelli e consorelle. Fine immediato della Corale, ora come allora, è l’esecuzione dei brani musicali dei Maestri Masciangelo e Bellini nella Settimana Santa e quello più autentico di aggregare e tenere uniti i giovani confratelli anche nei periodi in cui la Arciconfraternita non era impegnata direttamente nella organizzazione delle consuete solennità.
Ad oggi, grazie alla passione, alla serietà ed alla dedizione dei confratelli, delle consorelle e di quanti hanno assunto l’onore e l’onere di dirigere la Corale e l’Orchestra, è possibile per l’Arciconfraternita assolvere ad uno dei suoi mandati.
Come è innegabile, infatti, che le musiche di Masciangelo, Bellini e Ravazzoni sono ormai da considerarsi patrimonio dell’Arciconfraternita, che ne cura la custodia, allo stesso modo è innegabile come le stesse appartengano da secoli al patrimonio culturale e religioso dei lancianesi. Anche sotto questo aspetto, dunque, nei concerti del Mercoledì e del Giovedì Santo non c’è solo la rinnovata offerta di un patrimonio comune, ma una vera condivisione di sentimenti e di preghiera.
Per tutti i lancianesi, più o meno colti, più o meno musicalmente preparati, questi rappresentano veri e propri “eventi” in cui l’Arciconfraternita “concede” alla città tutta un patrimonio musicale che ha la capacità di suscitare, anche nell’ignaro turista, un intenso momento di preghiera e devota partecipazione al sacrificio supremo esaltato nel Christus di Masciangelo.
Alle prime note dell’Elegia di Ravazzoni, poi, il miracolo, come ogni anno si compirà: i volti si faranno composti e seri; il silenzio riempirà lo spazio ed il Tempo sembrerà arrestarsi. Per qualche ora gli affanni del quotidiano rimarranno “fuori” di noi per lasciar spazio all’incontro col Divino, alla immedesimazione nel mistero della Passione e della Resurrezione.
Ecco che allora ogni singola sfumatura, ogni parola del Salmo 50 di Davide, ogni passaggio dell’intreccio vocale tra tenori, bassi, soprani e contralti preparerà compiutamente l’assorto fedele, all’atmosfera irreale della “Processione Grande”. Da qualche anno, poi, si ha l’opportunità di eseguire i concerti nella sede più cara e più naturale: la magnifica Cattedrale della Madonna del Ponte, simbolo e vessillo della storia e delle radici frentane.
Perciò le note non sono solo gaudio e nutrimento per le anime, ma confermano e rinsaldano quel radicato e radicale vincolo che lega indissolubilmente, da diversi secoli, il nostro Sacro Sodalizio e l’intera comunità.
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Mossi dalla ferma volontà di recuperare e valorizzare una tra le più interessanti espressioni artistiche che la storia del Sodalizio ci aveva affidato, nel 1981 sotto la guida del Maestro Luigi Fontana, baritono solista interprete delle musiche del Venerdì Santo, si costituì la Corale S.Filippo Neri, formata da confratelli e consorelle. Fine immediato della Corale, ora come allora, è l’esecuzione dei brani musicali dei Maestri Masciangelo e Bellini nella Settimana Santa e quello più autentico di aggregare e tenere uniti i giovani confratelli anche nei periodi in cui la Arciconfraternita non era impegnata direttamente nella organizzazione delle consuete solennità.
Ad oggi, grazie alla passione, alla serietà ed alla dedizione dei confratelli, delle consorelle e di quanti hanno assunto l’onore e l’onere di dirigere la Corale e l’Orchestra, è possibile per l’Arciconfraternita assolvere ad uno dei suoi mandati.
Come è innegabile, infatti, che le musiche di Masciangelo, Bellini e Ravazzoni sono ormai da considerarsi patrimonio dell’Arciconfraternita, che ne cura la custodia, allo stesso modo è innegabile come le stesse appartengano da secoli al patrimonio culturale e religioso dei lancianesi. Anche sotto questo aspetto, dunque, nei concerti del Mercoledì e del Giovedì Santo non c’è solo la rinnovata offerta di un patrimonio comune, ma una vera condivisione di sentimenti e di preghiera.
Per tutti i lancianesi, più o meno colti, più o meno musicalmente preparati, questi rappresentano veri e propri “eventi” in cui l’Arciconfraternita “concede” alla città tutta un patrimonio musicale che ha la capacità di suscitare, anche nell’ignaro turista, un intenso momento di preghiera e devota partecipazione al sacrificio supremo esaltato nel Christus di Masciangelo.
Alle prime note dell’Elegia di Ravazzoni, poi, il miracolo, come ogni anno si compirà: i volti si faranno composti e seri; il silenzio riempirà lo spazio ed il Tempo sembrerà arrestarsi. Per qualche ora gli affanni del quotidiano rimarranno “fuori” di noi per lasciar spazio all’incontro col Divino, alla immedesimazione nel mistero della Passione e della Resurrezione.
Ecco che allora ogni singola sfumatura, ogni parola del Salmo 50 di Davide, ogni passaggio dell’intreccio vocale tra tenori, bassi, soprani e contralti preparerà compiutamente l’assorto fedele, all’atmosfera irreale della “Processione Grande”. Da qualche anno, poi, si ha l’opportunità di eseguire i concerti nella sede più cara e più naturale: la magnifica Cattedrale della Madonna del Ponte, simbolo e vessillo della storia e delle radici frentane.
Perciò le note non sono solo gaudio e nutrimento per le anime, ma confermano e rinsaldano quel radicato e radicale vincolo che lega indissolubilmente, da diversi secoli, il nostro Sacro Sodalizio e l’intera comunità.
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- Testo e foto tratti dal sito dell' Arciconfraternita della Morte e Orazione di Lanciano.